Sono trascorsi ben 21 anni dall’ultimo Millemondi interamente dedicato alla fantascienza italiana: era la primavera del 1998, s’intitolava “Strani Giorni” ed era curato da Franco Forte e dal compianto Giuseppe Lippi (copertina di Maurizio Manzieri). Gli autori erano 23, per un totale di 22 racconti (uno era scritto a quattro mani). In quella prima compagine comparivano alcuni nomi storici della narrativa di genere nostrana, alcuni dei quali provenivano da ambienti estranei o quasi alla science fiction, altri migrati poi verso altri lidi, più remunerativi: Valerio Evangelisti, Remo Guerrini, Giampaolo Simi, Roberto Barbolini, Vittorio Curtoni, Francesco Grasso, Renato Pestriniero, solo per citarne qualcuno. Tra le nuove voci, con una sorta di wild card, c’ero anch’io con il racconto “Garze”, vincitore del mio primo Premio Lovecraft nel 1994.
Oggi, a distanza appunto di oltre vent’anni, l’ambiziosa operazione di portare in edicola la fantascienza italiana di qualità viene riproposta ancora dal vulcanico Franco Forte. Con autori di ultima generazione, o quantomeno nuovi (17, per complessivi 15 racconti), e più donne – ben cinque – rispetto alla prima antologia, dove erano presenti solo in tre: Gloria Barberi, Claudia Ratti e Gabriella Scialdone. E tuttavia autori tutt’altro che sconosciuti che si sono già distinti, se si considera il numero di premi che si portano dietro: cinque premi Urania, quattro premi Odissea, quattro premi Robot, svariati premi Italia.
Il volume, introdotto dallo stesso curatore, è impreziosito non soltanto dalla splendida copertina di Franco Brambilla – scelta attraverso un referendum popolare che ha raccolto 680 preferenze tra le due cover proposte alla redazione di Urania – ma anche da una postfazione di Silvio Sosio dal titolo “L’età dell’oro della fantascienza italiana”, ben più di una presentazione dei singoli autori, ma un’autentica radiografia dello stato attuale del genere alla luce di quanto espresso in questi ultimi anni da un manipolo di scrittori definiti da Urania “una interessante selezione del meglio della science fiction del nostro Paese”. E non mancherà neppure un articolino sui risultati del Premio Italia 2019.
Una notazione a parte merita il titolo della raccolta, la cui uscita è prevista per luglio: “Strani Mondi”, che ponendosi nel solco della continuità rispetto al Millemondi del 1998, riprende il nome di una manifestazione divenuta nel tempo il momento di aggregazione più potente (e frequentato dagli appassionati) di tutto il settore.
Al volume concorro con il racconto “Picadura” (unico autore presente in entrambi i volumi, alla mia nona uscita nella galassia Urania, alle quali si aggiungono un titolo per il Giallo e uno per Segretissimo, oltre a “Naila di Mondo9” e “Sabbia nera”): in tanti mi hanno chiesto se la storia è in qualche modo legata all’universo narrativo di Mondo9 e di Naila. Non è ancora tempo di svelare le carte, ma posso rivelare un piccolo dettaglio sul titolo: “Picadura” e la traduzione spagnola della parola pungiglione…
Di seguito l’elenco dei racconti e degli autori.
Introduzione: Franco Forte
1. Giulia Abbate ed Elena Di Fazio – Guerra fredda
2. Sandro Battisti – A Sort of Homecoming
3. Franci Conforti – Come concime
4. Davide Del Popolo Riolo – Il turismo spaziale come incontro tra culture
5. Nicola Fantini – Il mio nome è Lemuel
6. Clelia Farris – Geografia umana
7. Lorenzo Fontana e Andrea Tortoreto – L’inferno dentro
8. Lukha B. Kremo – Ipersfera
9. Maico Morellini – Fatum
10. Piero Schiavo Campo – L’automa dell’imperatore
11. Dario Tonani – Picadura
12. Emanuela Valentini – Blue Infernalia
13. Claudio Vastano – Zona di contenimento
14. Alessandro Vietti – Essere ovale
15. Alain Voudì – Orbita pericolosa
Postfazione: Silvio Sosio – L’età dell’oro della fantascienza italiana
Stay tuned, a presto!
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