Dopo avere fatto la sua comparsa su un libro di testo rivolto al primo biennio delle scuole superiori – “A casa degli scrittori” pubblicato da Mondadori Education in collaborazione con Einaudi Scuola – “Naila di Mondo9” approda all’università.
L’eroina del romanzo è stata protagonista di un panel dedicato, nell’ambito del XXIV Congresso dell’Aipi – Associazione Internazionale Professori d’Italiano, che si è tenuto all’Università di Ginevra (Svizzera), dal 28 al 30 giugno. A parlarne ci ha pensato il prof. Francesco Corigliano, dell’Università della Calabria, in un intervento dal titolo “Carne e metallo. Sessualità e transumanesimo in Naila di Mondo9 di Dario Tonani”, programmato per martedì 29 giugno.
I relatori erano eminenti accademici studiosi della lingua italiana collegati in streaming dagli atenei di tutta Europa, che si sono confrontati, fra tanti argomenti, anche sul tema “Fantascienza femminista: immaginare il genere”. Un piacere inatteso rientrare in un tema così importante…
Ecco una sintesi dell’intervento del professor Corigliano:
“In Naila di Mondo9, Dario Tonani delinea un mondo dominato da una particolare connessione tra tecnologia e vita organica, un pianeta sul quale navi biomeccaniche attraversano deserti roventi e letali.
Le premesse non devono però trarre in inganno: Naila di Mondo9 non è esattamente fantascienza. Anzi: non è soltanto fantascienza. La speculazione su un futuro possibile e la rappresentazione di un altro pianeta – Mondo9 appunto – sono aspetti che passano quasi in secondo piano, davanti alla potenza delle idee e delle immagini principali. Volendo usare necessariamente delle etichette, Naila di Mondo9 è dieselpunk per l’immaginario visivo, cyberpunk per le riflessioni implicite sul transumanesimo e sulla commistione tra il meccanico e l’organico, e solo apparentemente distopico: nella sua proposta di un sistema di regole naturali solo parzialmente simili alle nostre, e nel delineare scenari potenzialmente letali, il romanzo – e tutto il ciclo di Mondo9 – riesce anche a far risplendere elementi di positività e di speranza.
Su queste basi Naila di Mondo9 fonda una narrazione intensa, nella quale la sovrapposizione di organico e meccanico si manifesta anche nella protagonista Naila, influenzando la sua caratterizzazione e le sue relazioni con gli altri personaggi. La femminilità di Naila e il suo ruolo di madre fungono da motore narrativo, ma anche da punto di arrivo per il gli altri personaggi, creando attorno a lei una vera e propria aura escatologica. Ma la predestinazione di Naila non è il vero fondamento della sua forza, o del suo carattere. Naila è il motore centrale del romanzo perché vuole essere, perché vuole agire, perché è carismatica e capace. La profezia sul suo destino non ha mai il sopravvento sulle sue qualità di personaggio.
Naila di Mondo9, con la riflessione implicita sulla commistione biomeccanica e su un diverso modo di intendere la femminilità, mette in scena un personaggio interessante nella sua individualità e nel suo modo di cambiare il contesto attorno a lei. Da questo romanzo fioriscono numerosi e prolifici spunti per la ricerca sulla fantascienza italiana e sulla sua capacità di reinventare il genere”.
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