Basta una bomboletta spray per garantire lo sballo a cinque ragazzi in cerca di emozioni a buon mercato. Laggiù in “Suburbi@ Drive” nessuno li vede, per cui possono lasciarsi andare ai loro pruriti. Su Urania uno dei miei racconti più dark…
“C’è uno spruzzo per ogni cosa. Vuoi amore, ti posso dare amore. Vuoi l’estasi, no problem, ti posso dare l’estasi, amico…”.
Milano 2019, periferia tossica, tra capannoni fatiscenti e magazzini abbandonati: cinque ragazzi scorazzano su una malconcia utilitaria per “Suburbi@ Drive”, terra di nessuno in mezzo al nulla…
C’è poca luce intorno, un cane alla catena sta facendo l’inferno. E soprattutto c’è la noia, una gran voglia di sballare in un sabato sera tutto sbagliato. Qualcuno tira fuori una bomboletta: è un pornospray, robaccia dell’Est, quasi esaurita per giunta. Una lap dancer in formato olografico si offre in un’estasi di luce e colori. Si fa guardare e toccare. Fino a quando…
Il racconto è una sorta di remoto antefatto di “Infect@”: ecco la ragione del carattere “@” nel titolo, a sottolineare l’appartenenza allo stesso universo narrativo. Anche qui, protagoniste sono le tecnologie per lo sballo, qualcosa che non è solo chimico ma che attiene al mondo delle immagini, ai colori, alla luce. In realtà, a fare da ponte ideale con “Infect@”, c’è anche il graffito di un solitario Donald Duck…
Del lotto di racconti ambientati nella stessa Milano di “Infect@” e “Toxic@” (una dozzina in tutto), “Suburbi@ Drive” fu il secondo a essere pubblicato; il primo apparve nell’ottobre del 2007 su Urania (n. 1527) in coda a “Gli orrori di Quetzalia” di James Morrow. Una curiosità: per un disguido con la redazione, la storia uscì con il suo titolo provvisorio di “Velvet Diluvio” anziché con quello definitivo di “Red Dahli@”, che riportava appunto il marchio di fabbrica del carattere “@”.
“Suburbi@ Drive” è la mia settima uscita su Urania: venne pubblicato la prima volta a fine 2007, in un’antologia noir pubblicata da un piccolo editore di Piacenza (la Domino Edizioni). Compagni di avventura furono allora autori del calibro di Alan D. Altieri, Stefano Di Marino, Andrea Carlo Cappi, Patrizia Debicke Van der Noot. Oggi torna in un alveo che è probabilmente più consono, quello della fantascienza fortemente contaminata, ma rimane forse uno dei racconti più dark che io abbia mai scritto…
Nota a margine: quello dei writers e delle bombolette spray è un tema che ho toccato spesso sia nei romanzi – “L’algoritmo bianco” e soprattutto “Picta muore!” (Urania n. 1544, marzo 2009) – sia nei racconti (“Mani d’inverno” in “Infected Files”, 2011). Gregorius Moffa, protagonista dei due romanzi brevi de “L’algoritmo bianco”, utilizza addirittura una bomboletta di luce spray per addentrarsi nei quartieri di Milano dove non c’è più corrente elettrica…
“Suburbi@ Drive”, in coda a “I senza-tempo” di Alessandro Forlani, insieme con il racconto “Lo scambiatore” di Marco Migliori (Urania n. 1588), 4,90 euro.
Una riflessione sul racconto nel blog “Il cantooscuro” di Alessio Brugnoli.
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