Il trentunesimo giorno. Da un mese piogge torrenziali flagellano senza sosta ogni angolo del pianeta. Il globo, dalla Groenlandia alla Nuova Zelanda, è avvolto in un plumbeo sudario di nuvole, in balia di eventi meteorologici estremi, improvvisi, devastanti.

Il trentunesimo giorno il cielo si apre e dalle ultime nubi si affacciano stormi di sagome fluttuanti. Sono cadaveri! Migliaia, milioni di corpi che si fanno beffe della gravità rispondendo solo al vento e alle correnti d’alta quota. Da dove arrivano? Come ci sono finiti lassù?

Terrore e superstizione dilagano, la comunità scientifica brancola nel buio e anche la religione traballa. Bisogna tirarli giù. Al più presto. Con ogni mezzo. A costo di tornare al rito tribale della caccia con arco e frecce. Prima che il mondo vada letteralmente in pezzi.

È tempo di nuovi eroi. E che umili spazzini del cielo – gli Zavorranti – uniscano le loro forze e le mettano al servizio di un concetto del tutto inedito di bene comune: per i morti, per i sopravvissuti, per l’aria che respiriamo, per la sostenibilità ambientale di un futuro che si annuncia carico d’incognite…

Nel frattempo, per sentirsi più sicura, la gente comincia ad ancorarsi al suolo usando catene e robuste corde di nylon. E con il naso all’insù sopravvive di meschini espedienti, in attesa che oltre a scarpe spaiate e ciocche di capelli, dal cielo piovano un rotolo di banconote, un prezioso gioiello, le chiavi di una nuova vita…

In questo scenario da incubo si muovono Evelyne e Alvaro. Lei, ex trapezista-bambina di un piccolo circo itinerante, andato completamente distrutto sotto un nubifragio; lui un uomo provato dalla vita alla ricerca di una seconda possibilità.

Una storia dichiaratamente borderline, che ruota attorno a un tema di stringentissima attualità e priorità: l’ambiente, gli eventi meteorologici estremi, il cambiamento climatico. Un’ibridazione fra thriller, distopia e climate fiction che però, data la conclamata avversione dell’autore per i “bollini identificativi”, non riuscirà a estorcergli un’etichetta ad hoc, né a fargli ascrivere il romanzo a un sottogenere della fantascienza nel quale farebbe fatica a riconoscersi. Una contaminazione che segna un importante punto di svolta per lo scrittore milanese, un guado tra la science fiction e diversi generi attigui.

Con “Il trentunesimo giorno”, tra prime e nuove edizioni, arrivano a nove i volumi di Tonani pubblicati per Mondadori, un numero a cui l’autore è estremamente legato: e chi lo conosce non faticherà a comprenderne il motivo. Con questo “stand alone”, inserito dalle Librerie Coop tra i migliori romanzi distopici italiani e internazionali, per adulti e ragazzi, esce da quella che negli ultimi dieci anni alcuni appassionati avevano finito per identificare come la sua “comfort zone”: il Ciclo di Mondo9.

Tonani torna in libreria e approda di nuovo in Oscar Fantastica, prestigiosa collana per la quale, nel 2018, era stato salutato come il primo autore italiano di fantascienza a pubblicare un romanzo inedito, “Naila di Mondo9”.

Alle atmosfere de “Il trentunesimo giorno” Tonani ritorna con cinque racconti, al momento inediti, “Zavorranti”“Cieli di fango”“SciaKallo”“Lo stormo” e “Vivi!”, sorta di spin-off che con personaggi il più delle volte nuovi riprendono, sviluppandone i contorni e le implicazioni, situazioni solo accennate nel romanzo.

“Il trentunesimo giorno”, copertina rigida con sovraccoperta, Oscar Fantastica, Mondadori 2023, Pagg. 276, prezzo 19,00 euro, cover di Franco Brambilla. In ebook, tutti i formati, a 8,99 euro.

Il booktrailer ufficiale

La quarta di copertina

L’atteso ritorno del creatore di “Mondo9”
Qualcosa si mosse nella neve davanti a loro. Ombre. Come di nubi che sfilavano nel cielo. Alvaro smise di masticare e rovesciò la testa all’indietro. Cadaveri. Una dozzina almeno. Altezza, cento-centocinquanta metri; uno stormo spinto dalla pigra bonaccia in quota, sulla direttrice ovest-est. Si tenevano uno a ridosso dell’altro, supini e con i piedi in avanti, come se fossero una famiglia o una combriccola di amici perdigiorno.

L’incipit

“Valerian sbucò dalla calca che usciva dal deposito bagagli, sollevò un braccio e le rivolse uno di quei sorrisi capaci di sciogliere qualsiasi donna. Era il suo lavoro, e Greta non lo biasimava per questo. Si compiacque, anzi, che stavolta fosse tutto per lei. Le tornò in mente quando, in un momento d’intimità, le aveva confessato un piccolo segreto, uno dei tanti che custodiva gelosamente. «I sorrisi» le aveva spiegato «sviano gli occhi dalle mani. Quindi non tenermi mai più il broncio se ammicco a una giovane signorina seduta in prima fila»”.

Hanno scritto de “Il trentunesimo giorno”

«Dal più noto scrittore italiano di fantascienza, un’eco-distopia su un mondo post-apocalittico, un romanzo di grande respiro che dà voce alle inquietudini del nostro tempo»
Mondadori

«[…] Nel nuovo romanzo di Dario Tonani, che alza ancora di un gradino l’asticella della qualità letteraria dei suoi scritti, troviamo personaggi straordinari […]. Un romanzo tragico, intenso, commovente e delizioso da leggere»
Franco Forte

«Una trama che spacca»
Barbara Baraldi

«[…] Una distopia disegnata con tocco da maestro. Io ho una predilezione per gli scenari piovosi e catastrofici, per gli incubi post-apocalittici e Dario ha la eccezionale qualità di rendere credibile l’irrazionale, l’indecifrabile, l’impossibile. Già innamorato del suo Ciclo di Mondo9 ho trovato in questo romanzo un equilibrio e una verve narrativa ancora più solide. Davvero fantascienza di altissimo livello»
Manlio Castagna

«Non c’è una definizione, un genere adatto a descrivere questa storia, se non appellarsi semplicemente al fatto che ci troviamo dinanzi a un romanzo potente per narrazione, che dà voce alle inquietudini del nostro tempo e costruito su dialoghi e personaggi che sono la vera forza motrice della storia»
Carmine Treanni, “Wired.it”

«La sorprendente capacità narrativa (dell’autore) gli consente stavolta di costruire l’intreccio di una grande avventura, avvalendosi con rara disinvoltura e maestria, di continui e ben calibrati cliffhanger, colpi di scena densi di suspence, che fanno della sua storia un perfetto ibrido tra thriller e distopia, ambientata in una una superba cornice di speciali situazioni e straordinarie atmosfere»
Patrizia Debicke Van Der Noot, “Libroguerriero”

«Tradotto all’estero, e con risultati di considerevole pregio, Tonani è il prototipo dello scrittore artigiano: un paradigma raro di serietà e determinazione che affianca al talento visionario uno studio serio e sistematico delle materie da trattare. Per intenderci, se Tonani, nel suo nuovo romanzo, ci parla di mongolfiere, si può star certi che le ha studiate nel dettaglio e che nulla di quello che viene raccontato contraddice il reale funzionamento di una mongolfiera. […I suoi protagonisti] inciampano l’uno nell’altro per incidente, restano insieme per necessità protettiva […] e a poco a poco sviluppano una solidarietà rara e potente, che non è amore (e questo, secondo me, è il grande pregio di Tonani: non trasformare necessariamente in amore il rapporto tra un uomo e una donna) ma un legame molto più solido e condiviso. Sono, i due, una coppia improbabile che attraversa le macerie del disastro. La compensazione anche fisica tra i due personaggi (lei esile e agilissima, lui forte e pesante), il loro rilanciarsi sfide accettate un po’ per gioco e un po’ per necessità, la dimensione paritaria di ogni loro scambio ricostruiscono in modo efficace la graduale costruzione di un rapporto che resisterà a perdite, tradimenti, imprevisti e cambiamenti di percorso anche repentini»
Nicoletta Vallorani, “Altre Modernità” – Università degli Studi di Milano

«Ancora una volta Tonani mette al centro le donne (questa volta nel bene e nel male), con una delicatezza e una sapienza rare; e questo mentre costruisce un racconto terribile, inquietante e spaventoso […], che porta i lettori a ripensare il proprio modo di vivere»
Nevio Galeati, direttore GialloLuna NeroNotte, “Ravenna e Dintorni”

«Un romanzo meraviglioso che mi ha ricordato uno dei miei libri preferiti, “l’Ombra dello scorpione” di Stephen King»
Stefania Crepaldi, “LabScrittore”

«E così Tonani, sopravvissuto al suo personale Diluvio, prende il volo in questo stand-alone distopico, simile a una jam session di blues o a un affresco surrealista alla Magritte, con echi di Ballard e de “La strada” di McCarthy»
Beppe Roncari, “Urania”

«Neanche il tempo di posarlo che mi passa un cadavere volante davanti alla finestra. Comprate questo libro: è splendido e vi farà uscire di testa»
Diego Lama

«Attraverso la fantascienza Dario Tonani ci dimostra come sia possibile creare un collegamento con la realtà è lanciare messaggi molto importanti»
Riccardo Sedini

«Una storia intensa e visionaria in cui il valore simbolico trascende il classico realismo per trasportare il lettore in una dimensione non solo di scrittura distopica […]»
Claudio Ardigò

«Un romanzo potente che sfida le convenzioni e offre una lettura coinvolgente e riflessiva. Dario Tonani dimostra la sua maestria nell’intrecciare il reale e il fantastico, creando una storia che ci incatena dalla prima all’ultima pagina»
Michele Andromeda, “Inkroci”

«[…] In tutto questo la tenerezza con cui, senza cedimenti melliflui, Tonani sa tratteggiare le figure femminili (già in Naila e Mya di Mondo9). Una lettura possibile e forte dopo l’evento della pandemia, quando crediamo di aver capito di più noi esseri umani, come singoli e come branchi. Pare già un film»
Gianluca Poldi

«[…] una storia ambiziosa che intreccia magistralmente generi quali il thriller, la distopia e la fantascienza, e non manca un colpo»
Giulia Maria Campana, “Writers Magazine”

«Dopo l’affermazione definitiva, anche al di fuori del ristretto pubblico di appassionati di fantascienza, con il suggestivo ciclo di Mondo9 ambientato su un pianeta così arido da essere ricoperto da mari di sabbia, solcati da navi semi-senzienti in stile vagamente steampunk, Dario Tonani muove un passo ulteriore per uscire dalla gabbia dei generi letterari codificati»
Franco Ricciardiello

«Abbiamo a che fare con un moralista? Direi di no, piuttosto con un uomo che ha uno sguardo lucido sul mondo e una fantasia scatenata per traslarlo in un libro che si attacca al lettore come una sanguisuga e non lo lascia più: tentate di chiudere le pagine, provate a pensare ad altro e scoprirete che è impossibile»
Barbara Monteverdi, “La Bottega del Giallo”

«[…] Affilato e moderno come un film d’autore, non si piega ai canoni della fantascienza di genere per affermarsi come letteratura al di sopra di banali etichette»
Franci Conforti

«Mi ha colpito, per l’originalità dello spunto e la storia che lo sostiene. Una vicenda che ti entra dentro in un mondo distopico, spietato, in cui succede qualcosa di incomprensibile. Ma dove non mancano dolcezza e speranza»
Giampietro Stocco

«[…] “Il trentunesimo giorno” è un libro circolare dove sogno e realtà si scambiano spesso di posto in un gioco del tempo che ricorda molto i meccanismi temporali dei film di Nolan»
Debora Donadel, “Il Magazzino dei Mondi”

«Mentre ancora la pioggia cade Tonani introduce, con professionalità, gruppi e comportamenti del mondo che verrà, capaci presagi, foreshadowing del dopo. Le scene sono sempre fluide, convincenti, capaci. Sviluppano i soliti trope del collasso ma sono rese con velocità e immedesimazione, senza errori e uno stanco sguardo morboso»
Antonio Vena, “Contorni di Noir”

Recensioni e articoli

La segnalazione di “Fantascienza.com” (Silvio Sosio).
La recensione di “Wired.it” (Carmine Treanni).
La recensione di “Leggere Distopico” (Delos Veronesi).
La recensione del blog “Doralys” (Stefania Guglielman).
La recensione video di “Bookterapia”.
La recensione de “Il Blog di Urania” (Beppe Roncari).
La recensione de “La Bottega del Giallo” (Barbara Monteverdi).
La recensione del blog “Navarca” (Francesco Spadaro).
La recensione del blog “La Lettrice Assorta” (Pina Grandone).
La recensione del blog “Emozioni in carta” (Marianna Locci).
La recensione del blog “Ciffa Books” (Alice Ciffa).
La recensione di “GialloLuna NeroNotte” (Nevio Galeati).
La recensione de “L’anello di Clarisse” (Roberto Maestri).
L’articolo per la presentazione del libro al “Mufant – MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza” di Torino.
La recensione di “Contorni di Noir” (Antonio Vena).
L’articolo sul sito di “UraniaMania”.
L’articolo del “Giornale di Segrate” (Daniele De Luca).
La recensione del blog “Libroguerriero” (Patrizia Debicke Van Der Noot).
Tra i migliori romanzi distopici italiani e internazionali, per adulti e ragazzi, consigliati dalle Librerie Coop.
Recensione “Il club del sapere filosofico” (Antonietta Florio).
Recensione di “NetMassomo Blog” (Massimo Luciani).
Recensione “Il Nerdastro”.
Report della presentazione al “Trieste Science + Fiction Festival” (Fabio Aloisio).
La recensione del blog “Ai margini del caos” (Franco Ricciardiello).
L’articolo su “Libriamoci” di “Vercelli Notizie” (Andrea Borasio).
La recensione di “Inkroci” (Michele Andromeda).
La recensione di “Nuove vie” (Franci Conforti).
”Dieci libri di fantascienza da regalare per Natale” (Leggere Distopico e Fantascienza Oggi).
“I libri più letti del 2023” (Classifica dei lettori del Covo della Ladra, video).
La recensione della “Associazione Licenza Poetica” (Claudio Ardigò).
La recensione di “The BookAdvisor” (Massimo Tivoli).
La recensione di “Teloracconto.blog” (Marco Palone, video).
La recensione di “Cronache di Betelgeuse”.
La recensione del blog “Oltre Scrittura” (Monica Pasero).
La recensione di “Altre Modernità” – Università degli Studi di Milano (Nicoletta Vallorani).

Interviste

Il video su “Broken stories” (Flavio Troisi).
Al  “Giornale Radio Rai” (Daniele Bianchessi, dal minuto 43.40).
A “Delos Science Fiction” (Carmine Treanni).
EditorRomanzi (LabScrittore di Stefania Crepaldi).
Radio Capodistria, “Zona 30” (Barbara Urizzi, dal minuto 31).
L’intervista a “Ti presento un gatto libro” (Salvatore Stefanelli).
“L’Eco di Pavia” (Manuela Montemezzani).
A “L’Eco di Savona” (Manuela Montemezzani).
“Radio Ciak”, “Fuori di testo” (fino al minuto 23 e 24, Elisa Chiriano).
Al blog “Oltre Scrittura” (Monica Pasero).
“B-Hop Magazine” (Kenji Albani).

I lettori

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